Grotta, le nostre pagelle e la celebrazione del Leone - I AM CALCIO AVELLINO


Grotta, le nostre pagelle e la celebrazione del Leone

Yuri Leone
Yuri Leone
AvellinoPromozione Girone C

Si allunga la striscia di risultati utili del Grotta: 10 punti nelle ultime quattro gare. La combattuta vittoria di Avellino restituisce alla Polisportiva la propria dimensione di grande tra le grandi. La squadra di Casale ritrova la giusta continuità e, soprattutto, il successo fuori casa che mancava da ben dieci settimane ( 2° Giornata: Virtus Goti-Grotta 1-4). Quella del Roca è un’affermazione del gruppo che ha saputo ritrovare unità e cattiveria agonistica, ma impossibile non sottolineare la grande vena realizzativa della formidabile coppia d’attacco Torsiello-Tranfa: la migliore del Girone con 17 goal all’attivo.

Yuri Leone Musone (9): Talento purissimo. Le sue parate e uscite su Pirera, Rega, Cucciniello e De Stefano valgono quanto i goal di Torsiello e Tranfa. Nell'ultima frazione di gioco entrambe le formazioni si riversano nelle sua area. Lui è in giornata di grazia e chiude ogni spazio agli sfortunati attaccanti della Virtus. Saracinesca. È senza dubbio lui il migliore in campo e questo è il reale risultato della gara: Virtus Avellino 2 - Leone 3.

Raffaele Villanova (6.5): Il ritorno dell’ex al Roca è più difficile del previsto. I suoi ex compagni di squadra gli creano il vuoto intorno: prima fanno fuori Ciampa, poi Penta. Alla fine dei 90 minuti è l’unico terzino a uscire dal campo reggendosi sulle proprie gambe. Resta per tutto il secondo tempo l’ultimo e unico baluardo sulla fascia destra.  Mostra qualità anche in fase propositiva. Dal suo lancio nasce il goal del 2 a 0 che, per qualche minuto, sembra mettere in cassaforte la partita.

Sabino Capossela (6.5) Nel primo tempo va vicinissimo al goal. Sugli sviluppi di una punizione esce dai blocchi e manda di poco al lato. Scivola in occasione del secondo goal della Virtus ma è impeccabile nelle chiusure e sulle palle alte per tutto il resto della gara. Domenica prossima il capitano dovrà vedersela con una vecchia conoscenza: Pino Guardabascio. Il temibile “9 Rosso” potrebbe essere il primo attaccante a creargli qualche grattacapo visto che gli altri non sono riusciti nemmeno a fargli il solletico.

Raffaele Capone (7): È il Florenzi del Grotta ma il jolly della Roma non può essere schierato al centro della difesa, lui si. Fa la differenza in qualsiasi ruolo il mister decida di affidargli. Sempre attento e concentrato. Alterna buone prestazioni a prestazioni ottime. Garanzia.

Mirko Tammaro (8): Si sacrifica in un ruolo non suo. Non capita tutti i giorni di vedere un centrale difensivo dai piedi buoni e dal tocco così vellutato. Chi non lo abbia visto giocare con indosso il numero 10, potrebbe pensare che "il tenace centrocampista con il vizio del goal”, quello che "giocava in Serie D", sia solo un omonimo del mastino sceso in campo al Roca di Avellino. Tra lui e De Stefano si scatena una vera battaglia. Se le danno di santa ragione i due ma alla fine è Mirko ad avere la meglio facendo conquistare tre importantissimi punti alla propria squadra. Il miglior acquisto di questo mercato di riparazione è lui: giocatore completo che oltre alla forma fisica sembra aver ritrovato anche la grinta e le giuste motivazioni. Domenica il derby con la sua ex squadra, con la città che gli ha dato i natali. Ci sarebbero tutte le condizioni per rivederlo in prima linea sul rettangolo verde.

Saad El Namli (7.5): El Cholo del Grotta è per tutti esempio di caparbietà e impegno. Così piccolo eppure già abituato alle lunghe trasferte con sulle spalle quel borsone più grande di lui. Un guerriero bambino che ha cominciato, finalmente, a macinare minuti di gioco e a conquistarsi il giusto spazio tra i grandi. Un calciatore già completo e maturo, nonostante l’età. Silenzioso, poco ingombrante eppure già indispensabile. Un leader tascabile.

Angelo Squarciafico (7): Fa della fisicità il suo biglietto da visita. Non molla mai. È un combattente nato. Sempre pronto a creare la superiorità numerica in fase offensiva e a dare sicurezza al reparto in difficoltà. Morde alle caviglie come pochi ed è impressionante la mole di lavoro che accumula in ogni partita. Impossibile trovare la porta con un pitbull come lui alle calcagna. Osso duro.

Antonio Grillo (6.5): Non è ancora venuto fuori del tutto ma ha grandi doti fisiche e tecniche che deve imparare a gestire. Gioca l’ennesima partita al servizio della squadra e della coppia d’attacco. Dopo un primo tempo in cui si fa notare per alcune azioni individuali e slalom nella trequarti, per tutto il secondo tempo è costretto a difendere la propria area dalle incursioni della Virtus. Entrato in rosa con la fama di testa calda, sta diventando, volendo citare Cassano, un "soldatino che va sempre dritto". Dovrebbe "uscire dai binari quando ne ha voglia" e vivacizzare il gioco in fase di possesso palla. Il talento c’è e presto uscirà fuori. Non c’è dubbio.

Wagner Amabile (8): Il vecchietto del gruppo viene colpito duro nella prima frazione di gioco. Anche se dolorante, stringe i denti e resta in campo per tutti i restanti minuti della gara trascinando faticosamente la gamba ma non mollando di un centimetro la posizione. L’unico piede a disposizione gli basta per mettere in mezzo un pallone da cui nasce l’azione che porta il Grotta sul risultato parziale di 3 a 1. Giocatore simbolo della rinascita grottese. Additato come calciatore finito, viene ferito e umiliato. Mastica amaro ma tiene duro. Continua a sorbirsi due ore di macchina al giorno per allenarsi sotto la curva da cui piovono fischi e ingiurie. Non molla e alla fine quei fischi si trasformano in applausi. Immortale.

VincenzoTorsiello (9-): Che a Torsiello non piacciano i goal facili è noto, ma non si era ancora capito fin dove potesse spingersi la sua follia. In 90 minuti può mandarti al manicomio o farti esaltare. Può riuscire a farti esasperare quando prova a dribblare cento volte lo stesso avversario invece di concludere a rete o può sbloccarti il risultato a soli 20 minuti dall’avvio con una rasoiata scagliata da oltre trenta metri e con il muro difensivo ben schierato; può portarsi, come avvenuto nell’azione del 2 a 0, tre persone a spasso per il campo e servire un assist al bacio per Tranfa o può sprecare tutto decidendo di non cedere quel pallone; può far finta di disinteressarsi al gioco della sua squadra e poi improvvisamente salire in cattedra, bucare la difesa con un controllo di testa e un tiro bruciante di controbalzo (goal del 3 a 1). Questo è Torsiello: a un minuto dalla fine, con la sua squadra chiusa in difesa e in sofferenza da oltre un quarto d’ora, prende palla a centrocampo, salta il primo difensore, ne salta un altro, ancora uno sulla fascia, poi sterza, entra in area, dribbla l’ennesimo difensore e invece di servire il compagno ben piazzato o scavalcare l’ultimo ostacolo tra sè e la porta, volta le spalle al portiere e tenta di beffarlo con un tacco. O lo si ama o lo si odia. E a Grotta lo amano, purtroppo. Ancora una doppietta per lui, la quarta stagionale. Torsiello è questo. Croce e delizia.

Claudio Tranfa (8.5): E siamo a sei su sei: quando Tranfa segna, il Grotta vince (vedi pagella precedente). Sempre più in alto nella classifica marcatori. È saldamente sul podio dei cannonieri a due lunghezze da D’Andrea e a solo una da Torsiello. Da rivedere alla moviola il suo ultimo goal: controlla di petto spalle alla porta, si gira e colpisce al volo in spaccata. Claudio Tranfa meglio di Bobo Vieri.

Armando Napolillo: (s.v.)

Antonio Ciampa: (s.v.)

Enzo Penta: (s.v.)

Erminio Merola